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Rinvenuti nel Parco Archeologico di Ostia Antica due nuovi frammenti dei Fasti Ostienses, una sorta di cronaca incisa su lastre di marmo

Apr 26, 2024Apr 26, 2024

Due nuovi frammenti dei Fasti Ostienses sono stati rinvenuti nel Parco Archeologico di Ostia Antica, a seguito di indagini effettuate nell'Area B del sito, corrispondente al Foro di Porta Marina. Si tratta di una sorta di cronaca incisa su lastre di marmo: riportano notizie preziose sulla storia politica e monumentale di Roma e di Ostia dal 49 aC al 175 e forse oltre.

I dettagli delle attività quotidiane dell'imperatore romano Adriano, che costruì monumenti tra cui il Pantheon durante i suoi oltre due decenni di regno, erano iscritti nei Fasti Ostienses, un tipo di calendario che raccontava eventi che coinvolgevano imperatori e altri funzionari dell'antica Roma che erano redatto dal pontefice Volcani, la massima autorità religiosa locale.

I reperti sono emersi dalla seconda campagna di scavo del progetto Ops – Ostia Post Scriptum, curato dal Parco in collaborazione con l'Università di Catania e il Politecnico di Bari.

Uno dei due frammenti appena recuperati, che secondo gli esperti corrisponde perfettamente con un altro precedentemente trovato nel sito, risale al 128 d.C., durante il regno di Adriano. L'iscrizione si riferisce a fatti accaduti in quell'anno, tra cui il 10 gennaio, quando Adriano ricevette il titolo di pater patriae, ovvero padre della sua patria, e sua moglie Sabina quello di Augusta. Secondo l'iscrizione, Adriano celebrò l'occasione offrendo al popolo un congiar dedit, ovvero una donazione di denaro.

Successivamente, il 10 aprile 128 (ante diem III Idus April si legge nell'iscrizione) l'imperatore partì per l'Africa e, ritornando a Roma tra la fine di luglio e l'inizio di agosto e prima di recarsi ad Atene, consacrò (Consecravit, si legge nell'iscrizione) un edificio, certamente un tempio dell'Urbe. Le possibilità sono due: il Pantheon, o più probabilmente il Tempio di Venere e Roma. Secondo un'ipotesi molto suggestiva, la consacrazione potrebbe essere avvenuta l'11 agosto del 128 d.C., oppure nell'anniversario dell'ascesa al trono di Adriano nel 117.

“Si tratta di una scoperta straordinaria che, se da un lato amplia e completa quanto sappiamo sull’attività del grande imperatore che fu Adriano apportando nuove acquisizioni sull’importantissima attività edilizia da lui svolta a Roma, dall’altro riconferma le immense potenzialità di Ostia Antica per una sempre più approfondita conoscenza e divulgazione del nostro passato”, ha affermato il direttore del Parco Archeologico di Ostia Antica, Alessandro D'Alessio.

“Anche l'ultima campagna di scavi appena conclusa nel Parco Archeologico di Ostia ci regala tesori di inestimabile valore e fonti documentarie preziosissime per comprendere l'attività del grande imperatore Adriano. Il ritrovamento di due frammenti dei Fasti permette di svelare pezzi importanti della vita di Ostia e della capitale. Questi scavi hanno portato alla luce anche resti di diverse decorazioni e ampie porzioni del pavimento musivo che saranno presto visibili al pubblico, così come è già stato realizzato in altri siti archeologici della nostra nazione grazie all'attività posta in essere in questi mesi dal Ministero dei Beni Culturali”, ha detto il Ministro dei Beni Culturali, Gennaro Sangiuliano.

Frammenti di Fasti Ostienses furono scoperti per la prima volta nel sito nel 1940 e 1941 e poi di nuovo tra il 1969 e il 1972, compreso uno che si unisce al frammento recentemente riscoperto. La lastra combinata racconta il periodo 126-128 d.C. Alcuni frammenti del calendario, che vanno dal 49 d.C. al 175 d.C., sono esposti ai Musei Vaticani.

Parco Archeologico di Ostia Antica

Foto di copertina: Ministero della Cultura italiano

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